giovedì 11 ottobre 2007

Fioroni: «Fotovoltaico in tutte le scuole»

domenica 18 febbraio 2007
Se andrà in porto il progetto del ministro della Pubblica Istruzione di installare gli impianti in tutti i 42mila edifici scolastici della penisola, gli istituti potranno divenire produttori e venditori di energia Produttrici e venditrici di energia: le scuole potranno diventarlo se andrà in porto il progetto del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, di installare impianti fotovoltaici in tutti i 42mila edifici scolastici della penisola, approfittando dell'obbligo dei lavori di messa a norma e in sicurezza. La proposta è stata illustrata oggi da Fioroni in un'audizione davanti alle Commissioni riunite Cultura e Ambiente della Camera. «Dobbiamo far diventare le scuole produttrici dell' energia che consumano - ha spiegato il ministro - dando loro anche la possibilità di venderla così come consente il decreto del ministero delle Attività Produttive del luglio 2005. Se in cinque anni - ha proseguito Fioroni - solo su un quarto degli edifici scolastici venisse realizzato un impianto di produzione di energia elettrica con un sistema fotovoltaico di piccole dimensioni, 50 kwh, la totalità degli impianti produrrebbe l'energia di una grande centrale elettrica a gas o a carbone (500 mw circa) impedendo l'emissione di tre milioni di tonnellate di CO2 nell'atmosfera. E tutto ciò inciderebbe sul costo della bolletta elettrica di appena lo 0,8%».Con questo sistema, secondo Fioroni in una scuola del sud, dove l'insolazione è maggiore, ogni scuola potrebbe avere un ricavo annuo di 41.250 euro mentre al nord si avrebbe comunque un consistente ricavo di 30.250 euro. Quanto alla fattibilità del progetto, la struttura di molti edifici scolastici sembra essere ideale per l'installazione di pannelli fotovoltaici destinando a questo scopo ad esempio le terrazze che sovrastano gli edifici o i cortili. Poiché gli edifici non sono di proprietà delle scuole si può prevedere che con opportune collaborazioni con istituti di credito interessati, regioni, enti locali e anche attraverso sinergie con capitali privati, la scuola parteciperà solo al costo di ordinaria e straordinaria manutenzione dell'impianto utilizzando il corrispettivo dei ricavi dell'energia prodotta.I vantaggi sarebbero perciò indubbi: una parte dell'energia prodotta potrebbe essere utilizzata per i consumi stessi azzerando il costo della bolletta elettrica, la parte rimanente potrà essere ceduta al distributore locale (Enel, Acea, ecc.) che è obbligato ad acquistarla al prezzo stabilito dall' Autorità per l'energia elettrica e il gas (0,090 euro kwh prodotta). Un altro risultato positivo secondo il ministro sarebbe quello di educare i ragazzi attraverso l'esperienza concreta: «Modificando l'ambiente scolastico si apprende - ha detto - e si impara dalla realtà». Per la realizzazione di questo progetto ci si sta muovendo in tre direzioni: un accordo quadro tra il ministro della Pubblica Istruzione e quello dell'Economia; un protocollo d'intesa tra il dicastero di viale Trastevere e l'Enea che ha offerto la propria disponibilità a seguire la compatibilità tecnico-scientifica dei progetti; la programmazione di corsi di formazione sull'efficienza energetica per il personale scolastico, prima in via sperimentale e poi su larga scala. «Le istituzioni scolastiche - ha concluso Fioroni - si trasformeranno così in veri e propri laboratori di risparmio ed efficienza energetica all'interno dei quali la comunità scolastica sarà l'attore protagonista del progetto».15 febbraio 2007 http://www.lanuovaecologia.it/

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